Le Rose Del Castello Incantato


Ciascuna storia, al momento, viene scritta e narrata in italiano e in inglese.

La traduzione dall'italiano (la lingua originale) all’inglese e la lettura delle storie sono eseguite con l’uso dell'Intelligenza Artificiale Generativa — che forse ha un tocco di magia... Speriamo abbia fatto un buon lavoro!

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Each story is currently written and narrated in both Italian and English.

The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!

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Le rose del castello incantato 

C'era una volta un castello, ormai abbandonato da tempo, circondato da un grande giardino; solo due giardinieri erano rimasti a curarlo    e coltivare i fiori. Le rose, con i loro colori vivaci, brillavano in ogni stagione sul verde dei prati e nelle aiuole. Il castello dominava una vecchia cittadina. In lontananza appariva magnifico, e forse lo era stato.

"Che segreti ci saranno dentro il castello?" si chiedevano le rose.

Una sera, dopo il tramonto, ne parlarono con le lucciole, anch'esse curiosissime per natura. 

La Rosa Rossa, che era sempre la più avventurosa del gruppo, si avvicinò sussurrando alle lucciole con voce sicura e vellutata: ”Amiche, che ne dite di un'avventura nel castello stasera?"

La lucciola più brillante, Lucilla, rispose con entusiasmo: "Sarebbe divertente di sicuro! Ma come faremo ad entrare?"

"Ah, ho sentito i giardinieri parlare di una chiave nascosta sotto la terza pietra vicino al vecchio pozzo," disse la Rosa Gialla, unendo e sfregando i petali come se stesse condividendo un segreto prezioso.

La Rosa Blu intervenne timidamente, "Ma dobbiamo fare attenzione, ho sentito dire che il castello nasconde misteri antichi e spiriti giocosi."

Lucilla rise lievemente, "Oh, non temere, Rosa Blu. Con la nostra luce e la vostra bellezza, nessun mistero potrà resisterci!"

"E se incontriamo qualche ostacolo?" chiese la Rosa Bianca, sempre la più prudente del gruppo.

“Li affronteremo tutti insieme," rispose la Rosa Rossa con determinazione. "Dopo tutto, non siamo solo fiori e insetti, siamo gli esploratori del castello incantato!"

La decisione fu presa e nella notte buia e magica, con coraggio si incamminarono per il sentiero che portava all’ingresso del castello. 

Dopo una breve sosta al pozzo per procurarsi la chiave, si avvicinarono silenziosamente al grande portone. Aperta la serratura, spinsero con tutta la loro forza e con fatica, riuscirono a socchiuderlo. 

Un suono arrugginito e graffiante risuonò:

SCREEEK. CRREEK. SCREEK.

Tutti i gechi, mangiatori d’insetti, si spaventarono e correndo su e giù per i muri del castello fuggirono via in un battibaleno insieme ai pipistrelli.

Le lucciole, seguite dalle rose sgattaiolarono nel grande atrio, dove un soffitto altissimo era decorato con i più fantastici disegni; ai lati si ergevano statue maestose e fantastiche — un brivido di magia fece tremare i petali delle rose. Proseguendo tutte insieme, entrarono in un salone immenso, che sembrava un museo: armature di soldati medioevali armati di spada da un lato, e di samurai giapponesi con le loro Katane affilate e luccicanti dall'altro.

Ogni stanza del castello era affascinante e ricca di storia, e ce n’erano tantissime! Saloni, corridoi, scale, e stanze segrete da scoprire. Le esploratrici rimasero incantate ogni volta che aprivano una porta o giravano un angolo, ma quando si accorsero che stava arrivando la prima luce dell'alba, le rose corsero via per tornare nel giardino e le lucciole, diventate invisibili, sparirono nell'aria. 

Nella fuga, le rose inciamparono l'una con l'altra, e una nuvola di petali persi, di vari colori, svolazzò nell’aria. Per fortuna i giardinieri, correndo in soccorso, li rincollarono con la rugiada. Ormai avevano scoperto il furto delle chiavi e il gran movimento della notte. Tutti i fiori e gli insetti del giardino, al risveglio, si bisbigliavano l’uno con l’altro il racconto della magica notte:

"Quali segreti da scoprire ci saranno ancora nel castello?"

La sera successiva, non ci furono discorsi. Davanti all’ingresso del castello c’erano le rose e le lucciole, ma anche tulipani, coccinelle, grilli, gigli, api, farfalle, camelie, cavallette e anche due girasoli, alti ed imponenti, che si misero davanti al gruppo.

Di nuovo il gran cigolio:

SCREEEK. CRREEK. SCREEK.

Entrati, tutti insieme, salirono una larga scalinata. In cima c'era un tunnel buio con in fondo una grande porta intarsiata che, toccata dai due girasoli, si aprì magicamente. 

All'interno, una meraviglia! Un grande salone polveroso che conteneva scaffali traboccanti di libri grandi, piccoli, e pure medi. Era la libreria segreta del castello! 

Sorprendentemente, c'era un gran movimento: i libri saltavano da uno scaffale all'altro, scuotendosi la polvere di dosso e le parole uscivano dalle pagine aperte e in tutto il salone inizió un gran chiacchierio. Ogni libro voleva dire la sua perché era da tanto tempo che nessuno li leggeva o ascoltava. 

Una delle rose, insieme a una camelia, si stavano riposando e chiacchieravano su una panca di legno, quando da uno scaffale un piccolo libro per bambini cadde sulla corolla della rosa. “Oh, oh, oh, chi è il colpevole?” esclamò quasi divertita ed, allo stesso tempo, un'idea venne ai due fiori facendo illuminare i loro petali di gioia. 

“Meraviglia delle meraviglie!” disse la rosa, ”Dobbiamo fare in modo di far conoscere questa biblioteca, a tutti i bambini e gli abitanti della cittadina. Ognuno di questi libri polverosi non aspettano altro che essere aperti, letti e custoditi con cura!” 

Così all’alba il gruppo di esploratori mentre ritornavano nel giardino stavano già studiando un piano d'azione per la notte successiva.

Arrivò di nuovo il tramonto e con esso la notte e la sua magia. 

Quella sera, davanti alla scalinata del castello c’erano davvero tutti: le rose e le lucciole, tulipani, coccinelle, grilli, gigli, api, farfalle, camelie, cavallette e i due girasoli della notte precedente ma anche dalie, iris, millepiedi, gerani, coleotteri, petunie, ragni e pure i due giardinieri che oramai erano in combriccola e d’accordo sul da farsi.

Ancora una volta il grande portone fu aperto con il solito gran cigolio:

SCREEEK. CRREEK. SCREEK.

Una volta entrati, tutti insieme salirono la scalinata e percorsero il tunnel buio fino alla libreria. All’ingresso questa volta apparve il vecchio custode libraio, che era lì da tempi immemorabili e che la sera precedente non si era fatto vedere perché voleva osservare cosa sarebbe successo. I suoi capelli erano grigi, indossava un mantello stinto dall'uso e tutto ricoperto di ragnatele, due mezzi guanti bucherellati e un paio di occhialini calati sul naso, senza i quali non ci vedeva da qui a lì. 

Intimoriti, gli abitanti del giardino si fermarono, eccetto le rose che inchinandosi salutarono il vecchio libraio ed espressero, a nome di tutti, il desiderio di aprire il castello ai bambini —  in particolare la libreria incantata, dove i libri potevano essere consultati, letti e apprezzati da tutti quanti nel paese. 

Cosa ne pensava di questa idea il vecchio libraio custode di antichi segreti? 

“Questo e’ un castello incantato” disse, “con la buona volontà tutto si può avverare!”

Non si perse tempo e la comitiva inizio subito con i preparativi. 

Nella nottata spolverarono e riorganizzarono gli scaffali e all'alba erano rimasti solamente i ritocchi finali. I giardinieri si vestirono da maggiordomi, con tanto di abito scuro, guanti bianchi e scarpe nere, per ricevere all'ingresso i bambini. Le rose andarono dall'estetista per lisciarsi i petali e accorciare le spine: il loro compito era di accompagnare le bambine e i bambini curiosi e fornire tutte le informazioni che i piccoli visitatori volevano sapere.

Ormai tutto era pronto. I giardinieri maggiordomi, le rose e tutti gli abitanti del giardino entrarono in azione. 

I piccoli visitatori rimasero a bocca aperta, impressionati dalle armature, i dipinti e i passaggi segreti. Ma una volta giunti nel salone della libreria, non persero tempo e iniziarono a scegliere i libri da leggere. I girasoli, arrampicati su due scalette, controllavano dall’alto che il libri saltassero dagli scaffali nelle mani e gli zainetti di coloro che li avevano richiesti. All’uscita, i maggiordomi facevano un grande saluto di ringraziamento ad ogni visitatore consegnando tre dolcetti: due da sgranocchiare e uno da regalare a qualcun altro.

Il castello incantato era tornato ai suoi splendori e dappertutto si raccontavano storie e meraviglie del suo passato mentre le rose e le lucciole soddisfatte erano diventate le guardiane del giardino, insieme ai due fidati giardinieri. 

Che bella avventura avevano iniziato insieme! 

“Avanti, avanti, accomodatevi, piccoli esploratori del castello incantato! Scegliete un libro e una nuova avventura inizierà immediatamente!” — diceva un cartello all'ingresso del giardino fiorito: “Siete tutti benvenuti!”


The Roses of the Enchanted Castle

Once upon a time, there was a castle, long abandoned, surrounded by a large garden; only two gardeners remained to care for it and cultivate the flowers. The roses, with their vivid colors, shone in every season on the green lawns and flowerbeds. The castle overlooked an old town. From a distance, it appeared magnificent, and perhaps it had been.

"What secrets might lie inside the castle?" the roses wondered.

One evening, after sunset, they discussed this with the fireflies, who were also naturally very curious. The Red Rose, always the most adventurous of the group, approached whispering to the fireflies with a confident and velvety voice: "Friends, how about an adventure in the castle tonight?"

The brightest firefly, Lucilla, responded enthusiastically: "It would surely be fun! But how will we get in?"

"Ah, I heard the gardeners talking about a key hidden under the third stone near the old well," said the Yellow Rose, joining and rubbing its petals as if sharing a precious secret.

The Blue Rose intervened timidly, "But we must be careful, I've heard that the castle hides ancient mysteries and playful spirits."

Lucilla laughed lightly, "Oh, do not fear, Blue Rose. With our light and your beauty, no mystery can withstand us!"

"And what if we encounter some obstacle?" asked the White Rose, always the most prudent of the group.

"We will face them all together," replied the Red Rose with determination. "After all, we are not just flowers and insects, we are the explorers of the enchanted castle!"

The decision was made and in the dark and magical night, they bravely made their way along the path leading to the castle's entrance. After a short stop at the well to get the key, they approached the great door silently. Unlocking it, they pushed with all their might and with difficulty, managed to open it a crack.

A rusty and scraping sound echoed: SCREEEK. CRREEK. SCREEEK.

All the geckos, insect eaters, got scared and running up and down the castle walls fled away in an instant along with the bats. The fireflies, followed by the roses, sneaked into the grand hall, where a very high ceiling was decorated with the most fantastic designs; majestic and fantastic statues stood on the sides—a shiver of magic made the rose petals tremble. Moving together, they entered a huge hall, resembling a museum: medieval soldiers' armors with swords on one side, and Japanese samurais with their sharp, gleaming katanas on the other.

Every room in the castle was fascinating and rich in history, and there were so many of them! Halls, corridors, staircases, and secret rooms to discover. The explorers were enchanted every time they opened a door or turned a corner, but when they realized that the first light of dawn was approaching, the roses hurried back to the garden, and the fireflies, having become invisible, disappeared into the air. In their flight, the roses tripped over each other, and a cloud of lost petals of various colors fluttered in the air. Fortunately, the gardeners, rushing to their aid, glued them back with dew. By now, they had discovered the theft of the keys and the great movement of the night. All the flowers and insects in the garden, upon waking, whispered to each other the tale of the magical night:

"What secrets are yet to be discovered in the castle?"

The following evening, there were no speeches. In front of the castle's entrance were the roses and fireflies, but also tulips, ladybugs, crickets, lilies, bees, butterflies, camellias, grasshoppers, and even two sunflowers, tall and imposing, who took the lead in front of the group.

Again, the great creaking: SCREEEK. CRREEK. SCREEEK.

Once inside, all together, they climbed a wide staircase. At the top, there was a dark tunnel with a large carved door at the end, which, touched by the two sunflowers, magically opened. Inside, a wonder! A large, dusty hall containing shelves overflowing with books large, small, and medium-sized. It was the castle's secret library!

Surprisingly, there was a lot of movement: books jumped from one shelf to another, shaking off the dust, and words came out from the open pages and filled the hall with a great chatter. Every book wanted to have its say because it had been so long since anyone read or listened to them. One of the roses, along with a camellia, were resting and chatting on a wooden bench when a small children's book fell on the rose's corolla. "Oh, oh, oh, who's the culprit?" she exclaimed almost amused, and at the same time, an idea came to the two flowers, lighting up their petals with joy.

"Wonder of wonders!" said the rose, "We must make this library known to all the children and inhabitants of the town. Each of these dusty books is waiting for nothing more than to be opened, read, and cherished with care!"

So at dawn, the group of explorers, while returning to the garden, were already devising an action plan for the following night. Sunset came again, and with it the night and its magic. That evening, in front of the castle staircase, there were really everyone: the roses and fireflies, tulips, ladybugs, crickets, lilies, bees, butterflies, camellias, grasshoppers, and the two sunflowers from the previous night but also dahlias, irises, centipedes, geraniums, beetles, petunias, spiders, and even the two gardeners who were now in cahoots and agreed on what to do.

Once again, the great door was opened with the usual great creaking: SCREEEK. CRREEK. SCREEEK.

Once inside, all together, they climbed the staircase and walked through the dark tunnel to the library. At the entrance, this time appeared the old librarian custodian, who had been there for time immemorial and who had not shown himself the previous evening because he wanted to see what would happen. His hair was gray, he wore a cloak faded from use and all covered in cobwebs, two half gloves full of holes, and a pair of glasses perched on his nose, without which he couldn't see from here to there.

Intimidated, the garden inhabitants stopped, except for the roses who, bowing, greeted the old librarian and expressed, on behalf of everyone, the desire to open the castle to the children — particularly the enchanted library, where books could be consulted, read, and appreciated by everyone in the town.

What did the old librarian custodian of ancient secrets think of this idea? "This is an enchanted castle," he said, "with goodwill, anything can come true!"

No time was wasted, and the company immediately began with the preparations. During the night, they dusted and reorganized the shelves, and by dawn, only the final touches were left. The gardeners dressed as butlers, with dark suits, white gloves, and black shoes, to greet the children at the entrance. The roses went to the beautician to smooth their petals and trim their thorns: their task was to accompany the curious boys and girls and provide all the information the young visitors wanted to know.

Now everything was ready. The gardener butlers, the roses, and all the garden inhabitants sprang into action. The little visitors were amazed, impressed by the armors, paintings, and secret passages. But once they reached the library hall, they wasted no time and began to choose books to read. The sunflowers, perched on two ladders, made sure that the books jumped from the shelves into the hands and backpacks of those who had requested them. At the exit, the butlers made a grand gesture of thanks to each visitor, handing out three sweets: two to munch on and one to give to someone else.

The enchanted castle had returned to its splendors, and everywhere stories and wonders of its past were told while the roses and fireflies, satisfied, had become the guardians of the garden, together with the two faithful gardeners. What a beautiful adventure they had started together! "Come in, come in, little explorers of the enchanted castle! Choose a book and a new adventure will start immediately!" — said a sign at the entrance of the blooming garden: "You're all welcome!"


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