Il Gatto Mezzo Matto


Ciascuna storia, al momento, viene scritta e narrata in italiano e in inglese.

La traduzione dall'italiano (la lingua originale) all’inglese e la lettura delle storie sono eseguite con l’uso dell'Intelligenza Artificiale Generativa — che forse ha un tocco di magia... Speriamo abbia fatto un buon lavoro!

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Each story is currently written and narrated in both Italian and English.

The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!

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IL GATTO MEZZO MATTO

Nella scuola elementare per animali domestici di ogni genere, una delle classi più frequentate era quella dei gatti parlanti. Lì c’era un gatto un po’ strano: parlava a saltelli, scriveva le parole al contrario, i numeri capovolti e aveva spesso la testa fra le nuvole.

Tutti dicevano: “Ma quel gatto è mezzo matto!”

Una mattina di primavera, i gatti si erano alzati un’ora prima, perché la maestra, una gattina molto carina, bianca e gialla, avrebbe portato la classe nel parco vicino alla scuola per giocare e fare un picnic. Tutti erano contentissimi e non vedevano l’ora di partire, vestiti eleganti come al solito: chi con un fiocco colorato sulla testa, chi con una cravatta blu, e chi con una sciarpa arancione, ma ognuno con il suo zainetto multicolore.

Ma se tutti erano pronti e contenti di passare una giornata diversa all’aria aperta, immaginatevi voi il Gatto Mezzo Matto!

Era contento almeno tre volte e tre quarti più degli altri. Ma così contento che per l’occasione aveva indossato un fiocco e mezzo in testa, tre cravatte al collo, una sciarpa arcobaleno e un ombrello al polso. 

Lungo il tragitto tra la sua casa e la scuola, faceva acrobazie incredibili, camminando sulle zampe posteriori e divertendosi a fare salti mortali: tre avanti e uno indietro.

I passanti si fermavano a guardarlo perché era simpatico e anche un po' ridicolo. Era proprio curioso e mezzo matto questo gatto!

Prima della partenza, la maestrina tanto carina controllò che tutti avessero l’occorrente: non mancava proprio niente, neppure una grande allegria — che in fondo era la cosa più importante.

“Pronti, si parte!”

In men che non si dica, il Gatto Mezzo Matto era già sulla strada. Vedendo un vigile urbano che passava da quelle parti, il gatto gli disse: 

“Scusi Signor vigile, siamo di fretta, non mi potrebbe mica imprestare i suoi attrezzi per guidare il traffico?”

Il vigile, sogghignando sotto i baffi, stette al gioco e rispose: 

“Mi sembri simpatico, ma fai attenzione. Io ti terrò d’occhio.”

Con il fischietto in bocca e la paletta nella zampa, il gatto iniziò: 

“Alt! A destra! Alt! A sinistra! Gira di qua! Vai di là! Fate tutti il girotondo!” 

Così facendo aveva bloccato tutto il traffico e il semaforo si sbellicava dalle risate lampeggiando rosso, verde e giallo.

Nonostante tutto questo putiferio, la scolaresca attraversò la strada ringraziando cortesemente il semaforo, il Signor Vigile e, ovviamente, anche il Gatto Mezzo Matto.

In fila per due lungo il viale alberato, entrarono nel parco. In coda c’era un piccolo elefante grigio che controllava che tutti tenessero il passo e la fila.

Una volta giunti nel prato centrale e posati gli zainetti, via libera per tutti che ora potevano saltare, correre e giocare sull’erba.

L’elefantino teneva tutti sott'occhio: “Attenzione gattini! Non avvicinatevi troppo al laghetto perché se ci cascate dentro vi devo ripescare io.”

Ma come se nulla fosse, i gatti si rincorrevano, facevano capriole e si divertivano a più non posso. Anche i bambini giocavano con loro e qualcuno faceva volare aquiloni di diversi colori e forme che tutti guardavano a naso in su.

In tutta questa gioiosa festa, il Gatto Mezzo Matto, che spesso faceva come voleva, per copiare i bambini decise di aprire l’ombrello e volò in cielo come un aquilone.

Una forte folata di vento lo fece svolazzare un po’ a destra e un po’ a sinistra. Improvvisamente, l’ombrello si chiuse e il Gatto Mezzo Matto finì preciso nel laghetto con tutti gli aquiloni.

“Splash! Splush! Splish! Splesh!” E miagolii a non finire.

“Oh no! Aiuto. Aiuto. Aiuto. Salvate il Gatto Mezzo Matto!”

Per fortuna, sotto la sponda ovest del laghetto c’era il famoso Bagno Gorgonzola, dove i topolini della zona andavano a prendere il sole in compagnia. A questo trambusto si allertarono e si resero conto immediatamente che c’era da fare un salvataggio. 

Non c’era tempo da perdere! 

Senza esitazione, si tuffarono nel laghetto e aiutandosi l’uno con l’altro, salvarono il Gatto Mezzo Matto..

Tutta la scolaresca tirò un miagolio di sollievo, mentre i topini, molli fradici ma contenti, si misero a saltellare gioiosamente.

L’elefantino, che non si era nemmeno dovuto bagnare, ringraziò i topolini che stavano già giocando a nascondino con i gatti.

E il Gatto Mezzo Matto? 

Beh, come se nulla fosse, si asciugava ai raggi del sole in disparte, osservando le nuvole in cielo che sorridendo e danzando gli facevano l’occhiolino.

In quel giorno magico di primavera, il picnic si trasformò in una grande avventura e, a pancia piena, i gatti si incamminarono verso la scuola.

Il fatto sta che in ogni zainetto si era infiltrato un topolino, che voleva andare a vivere con un gatto, perché ormai erano tutti diventati amici.

Con la consueta fantasia e un pizzico di magia, da allora gatti e topi si vollero un gran bene e andarono a scuola tutti insieme.

“Non si era mai vista una classe così allegra”, diceva l’elefantino.

E il Gatto Mezzo Matto? 

Lui dopo il tuffo nel laghetto, non parlò più a saltelli e le parole le scriveva diritte, ma con i suoi nuovi amici topolini si divertiva a colorare la lavagna con la cimosa.

Matto sì, ma solo a metà!


THE HALF-MAD CAT

In the elementary school for household pets of all kinds, one of the most popular classes was that of the talking cats. There was a somewhat strange cat: he spoke in hops, wrote words backwards, numbers upside down, and often had his head in the clouds.

Everyone said, "But that cat is half mad!"

One spring morning, the cats had gotten up an hour earlier because the teacher, a very pretty, white and yellow kitten, was going to take the class to the park near the school to play and have a picnic. Everyone was very happy and couldn't wait to leave, dressed elegantly as usual: some with a colored bow on their head, some with a blue tie, and some with an orange scarf, but each with their own multicolored backpack.

But if everyone was ready and happy to spend a different day outdoors, just imagine the Half-Mad Cat!

He was at least three times and three quarters happier than the others. So happy that for the occasion he wore a bow and a half on his head, three ties around his neck, a rainbow scarf, and an umbrella on his wrist.

Along the way between his house and the school, he did incredible acrobatics, walking on his hind legs and having fun doing somersaults: three forwards and one backward.

Passersby stopped to watch him because he was funny and also a bit ridiculous. He was really curious and half mad, this cat!

Before departure, the lovely teacher checked that everyone had what they needed: nothing was missing, not even great joy — which in the end was the most important thing.

"Ready, let's go!"

In no time, the Half-Mad Cat was already on the road. Seeing a traffic cop passing by, the cat said to him:

"Excuse me, Mr. Traffic Cop, we're in a hurry, could you lend me your tools to direct traffic?"

The cop, chuckling under his mustache, played along and replied:

"You seem nice, but be careful. I'll be watching you."

With the whistle in his mouth and the baton in his paw, the cat began:

"Stop! Right! Stop! Left! Turn here! Go there! Everyone do the roundabout!"

In doing so, he had blocked all the traffic, and the traffic light was cracking up with laughter, flashing red, green, and yellow.

Despite all this commotion, the school-kitten crossed the street, thanking the traffic light, Mr. Traffic Cop, and, of course, the Half-Mad Cat.

In pairs, they entered the park along the tree-lined avenue. At the end was a little grey elephant making sure everyone kept pace and in line.

Once they reached the central meadow and set down their backpacks, it was free rein for everyone who could now jump, run, and play on the grass.

The little elephant kept an eye on everyone: "Careful, kittens! Don't get too close to the pond because if you fall in, I have to fish you out."

But as if nothing happened, the cats chased each other, did somersaults, and had the time of their lives. The children played with them too, and some flew kites of different colors and shapes that everyone looked up at.

In all this joyful celebration, the Half-Mad Cat, who often did as he pleased, decided to copy the children, opened his umbrella, and flew into the sky like a kite.

A strong gust of wind made him flutter a bit to the right and a bit to the left. Suddenly, the umbrella closed, and the Half-Mad Cat landed precisely in the pond with all the kites.

"Splash! Splush! Splish! Splesh!" And endless meowing.

"Oh no! Help. Help. Help. Save the Half-Mad Cat!"

Luckily, under the west bank of the pond was the famous Gorgonzola Bath, where the local mice went to sunbathe together. Alerted by this commotion, they immediately realized that a rescue was needed.

There was no time to lose!

Without hesitation, they dived into the pond and, helping each other, saved the Half-Mad Cat.

The entire school let out a sigh of relief, while the mice, soaking wet but happy, began to joyfully hop around.

The little elephant, who didn't even have to get wet, thanked the mice who were already playing hide and seek with the cats.

And the Half-Mad Cat?

Well, as if nothing had happened, he was drying off in the sun apart, watching the clouds in the sky that were smiling and dancing, winking at him.

On that magical spring day, the picnic turned into a great adventure and, with full bellies, the cats walked back to school.

The fact is that in every backpack, a mouse had snuck in, wanting to live with a cat, because by now they had all become friends.

With the usual imagination and a pinch of magic, from then on, cats and mice loved each other very much and went to school together.

"One had never seen such a cheerful class," said the little elephant.

And the Half-Mad Cat?

After the dive into the pond, he no longer spoke in hops, and wrote words straight, but with his new mouse friends, he enjoyed coloring the blackboard with the chalkboard eraser.

Mad, yes, but only halfway!


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