(1) La Tribú Delle Scarpe Erranti | Prima PARTE

Ciascuna storia, al momento, viene scritta e narrata in italiano e in inglese.

La traduzione dall'italiano (la lingua originale) all’inglese e la lettura delle storie sono eseguite con l’uso dell'Intelligenza Artificiale Generativa — che forse ha un tocco di magia... Speriamo abbia fatto un buon lavoro!

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Each story is currently written and narrated in both Italian and English.

The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!

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LA TRIBÚ DELLE SCARPE ERRANTI

Una storia Sotto Le Stelle in quattro parti. Proprio come le stagioni!

L'avventura estiva

In un grande negozio di abbigliamento del centro cittadino, erano in vendita, fra l’altra merce, delle scarpe sportive un po’ particolari. Oltre ad essere comodissime, simpatiche e di vario colore, di tanto in tanto si scambiavano per divertimento i lacci e i posti dove erano in bella mostra. E, udite udite, parlavano fra di loro.

Ultimamente, durante l'ora di chiusura ai clienti, precisamente dall'una e quarantacinque alle due e quarantacinque, complottavano su come un giorno avrebbero potuto realizzare il loro sogno: desideravano girovagare per il mondo senza meta, trasformandosi così nella Tribù delle Scarpe Erranti.

Nascosti dietro grosse tende c’erano i camerini di prova, dove invisibile a chi lavorava nel negozio e ai clienti, non ci credereste… abitava una piccola strega tutto pepe. Il suo nome era Streghetta Soletta e possedeva una bacchetta magica luminosa dalla quale lanciava sortilegi e incantesimi quando gli pareva e piaceva.

Di giorno spiava e la notte tramava, gironzolando per il grande magazzino come se fosse suo; figurarsi se non era a conoscenza del complotto delle scarpe sportive.

Nel momento in cui decisero di passare all’azione, la Streghetta Soletta con un incantesimo, prima le triplicò di numero e con un tocco della bacchetta magica e un soffio le fece scivolare giù dalla scala mobile. Tutto ad un tratto si ritrovarono libere all’aperto.

Adesso si, che libera e moltiplicata, la Tribù delle Scarpe Erranti era pronta per l’avventura.

Era estate, le giornate erano talmente calde e soleggiate che decisero di andare al mare. Questa sarebbe stata la loro prima tappa. Preparato il necessario per il viaggio, si misero in cammino.

Un passo dopo l’altro arrivarono in riva al mare proprio all’ora del tramonto: una luce incredibile si rifletteva sulle onde che si coloravano d’argento e giunte sulla spiaggia dondolavano come foglie al vento. 

La sabbia raffreddata era piacevole da pesticciare, ma i granelli che entravano nelle scarpe mentre camminavano causavano un gran pizzicore. Iniziarono a saltare, ballare e, divertendosi, svegliarono tutti gli ombrelloni che si riaprirono insieme agli sdrai ormai assonnati. A quel punto, tutti ridevano e ballavano insieme alle scarpe; l’allegria, si sa, è contagiosa.

Passata una gran bella serata in compagnia se ne andarono in albergo e dopo una dormita rigenerante, si alzarono di buon’ora. Il sole era ancora basso sull’orizzonte e tutte d’accordo decisero che sarebbe stato bello andare a fare una girata in pineta. Dopo una abbuffata per colazione, partirono in fila indiana: uno, due, tre, uno, due, tre, avanti marcia.

Camminarono all’ombra lungo un viale alberato. A vederle, la gente si incuriosiva e diceva: “che belle scarpe variegate di colore” e loro beate e indifferenti: uno, due, tre, uno, due, tre, avanti marcia.

Giunte in pineta, si misero all’ombra di un albero grandissimo. Tutto era piacevole e rilassante, ma un bagliore luminoso, un lampo improvviso a ciel sereno, le sfiorò. Chiusero gli occhi per lo spavento e quando gli riaprirono, videro una grande distesa di funghi davanti a loro.

Erano forse funghi magici? Come potevano essere apparsi così all'improvviso? E la pineta allora? Forse era un luogo fantastico ed incantato?

Vedendo lo sbigottimento delle Scarpe Erranti, alcuni funghi iniziarono a parlare in coro: "Noi facciamo parte di una magia. Questa è la pineta delle meraviglie. Comunichiamo con creature fantastiche e, insieme a loro, proteggiamo gli animali e le piante che vivono in questo habitat.”

“La cosa ci incuriosisce molto” dissero le Scarpe Erranti sorprese, “che altro fate?”

I funghi risposero di nuovo in coro: “La notte illuminiamo il sottobosco con luci iridescenti, i nostri gambi crescono e i nostri cappelli cambiano colore.”

E continuarono: “Percorriamo sentieri segreti, dove crescono piante magiche che emanano un profumo avvolgente ed inebriante. Entriamo nelle caverne dove vivono folletti, scoiattoli, gufi, coniglietti, e tanti altri. Noi abbiamo il potere di comunicare con loro.”

“Ma se adesso vi state chiedendo come mai siamo apparsi per voi, è perché inaspettatamente, una cosa fantastica è successa. Il lampo luminoso che vi ha sfiorati vi ha donato un super potere che ora possedete e vi permette di conoscere i magici segreti della pineta.”

I funghi invitarono l’intera Tribù Delle Scarpe Erranti, sbigottita, stupita e senza parole, a rimanere nella pineta ed aspettare la notte. Il mistero aleggiava nell’aria finché all’imbrunire, il bosco si trasformò magicamente in una fiaba incantata.

E come gli avevano detto i funghi, le scarpe con il loro super potere ne fecero parte. Esplorarono, quatte quatte, i sentieri segreti, entrarono nelle caverne a seguito dei funghi e conobbero i folletti e tutti gli altri abitanti della pineta — magici e non.

Ad un certo punto, tutte quante le scarpe si ritrovarono addormentate sotto il grande albero. Svegliatesi prima dell’alba come da un sogno incredibile e fantastico, la pineta tornò ai loro occhi quella del giorno prima. Rimasero sdraiate per un bel po’ ripensando al mistero dei funghi magici.

Attratte dalla fantastica vita della pineta notturna, ci tornarono di nuovo una volta, due volte, tre volte ed anche più. Impararono il linguaggio segreto che usavano gli animaletti, i funghi ed i folletti per comunicare fra di loro e così anche le Scarpe Erranti erano entrate a far parte della fiaba.

Passarono il resto dei giorni estivi respirando l’aria di mare e osservando i tramonti, mentre le onde sussurravano sulla sabbia melodie misteriose. Ma le notti le passavano in pineta. Ogni tanto, si guardavano e sottovoce bisbigliavano incredule: “Ma siamo veramente in possesso di un super potere?!” “Bho, bho, chi lo può sapere?” 

E tutti in coro: “Forse la Streghetta Soletta ne sa qualcosa!”

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E forse forse qualcosa ne saprà davvero. Si? No? Ma voi cosa ne pensate?

Dall’estate all’autunno, l’avventura della Tribù Delle Scarpe Erranti continua con una storia di Halloween un po' spaventosa, ma non troppo! Non perdetevi le prossime emozioni e sorprese.


The Tribe of Wandering Shoes

A Story Under the Stars in Four Parts. Just like the seasons!

The Summer Adventure

In a large clothing store downtown, among other items for sale, there were some rather peculiar sports shoes. In addition to being very comfortable, cheerful, and available in various colors, they would occasionally swap laces and positions for fun. And, believe it or not, they talked to each other.

Lately, during the closing hour from 1:45 to 2:45, they would plot how one day they could fulfill their dream: they wanted to wander the world aimlessly, thus becoming the Tribe of Wandering Shoes.

Hidden behind thick curtains were the fitting rooms, where, invisible to the store staff and customers, lived a lively little witch. Her name was Soletta the Witch, and she had a glowing magic wand from which she cast spells whenever she pleased.

By day she spied, and by night she schemed, wandering around the store as if it were her own; it was no surprise she knew about the plot of the sports shoes.

When they decided to take action, Soletta the Witch cast a spell, first tripling their number and with a flick of her wand and a puff of air, sent them sliding down the escalator. Suddenly, they found themselves free outside.

Now, free and multiplied, the Tribe of Wandering Shoes was ready for adventure.

It was summer, the days were so hot and sunny that they decided to go to the beach. This would be their first stop. After packing for the journey, they set off.

Step by step, they reached the seaside just at sunset: an incredible light reflected on the waves, turning them silver, and upon arriving at the beach, they swayed like leaves in the wind. The cool sand was pleasant to step on, but the grains that got into their shoes as they walked caused a lot of itching. They started jumping, dancing, and having fun, waking up all the umbrellas which reopened along with the drowsy deckchairs. At that point, everyone was laughing and dancing with the shoes; joy, as we know, is contagious.

After a wonderful evening together, they went to their hotel, and after a refreshing sleep, they got up early. The sun was still low on the horizon, and all agreed it would be nice to take a walk in the pine forest. After a hearty breakfast, they set off in single file: one, two, three, one, two, three, forward march.

They walked in the shade along a tree-lined avenue. Seeing them, people were curious and said: “What beautiful colorful shoes” and they, happy and indifferent, continued: one, two, three, one, two, three, forward march.

Reaching the pine forest, they sat under a huge tree. Everything was pleasant and relaxing until a bright flash, a sudden bolt from the blue, grazed them. They closed their eyes in fright, and when they opened them, they saw a vast field of mushrooms in front of them.

Were they magical mushrooms? How could they have appeared so suddenly? And what about the pine forest? Was it perhaps a fantastic and enchanted place?

Seeing the bewilderment of the Wandering Shoes, some mushrooms began to speak in unison: “We are part of a magic spell. This is the Pine Forest of Wonders. We communicate with fantastic creatures and, together with them, protect the animals and plants living in this habitat.”

“We are very curious about this,” said the surprised Wandering Shoes, “what else do you do?”

The mushrooms responded again in chorus: “At night we illuminate the undergrowth with iridescent lights, our stems grow, and our caps change color.”

And they continued: “We traverse secret paths, where magical plants grow that emit an enveloping and intoxicating fragrance. We enter caves where elves, squirrels, owls, bunnies, and many others live. We have the power to communicate with them.”

“But if you are wondering why we appeared to you, it is because, unexpectedly, something fantastic has happened. The bright flash that grazed you has given you a superpower that now allows you to know the magical secrets of the pine forest.”

The mushrooms invited the entire Tribe of Wandering Shoes, astonished and speechless, to stay in the pine forest and wait for the night. Mystery hung in the air until dusk when the forest magically transformed into an enchanted fairy tale.

And as the mushrooms had said, the shoes with their newfound superpower became part of it. They quietly explored the secret paths, entered the caves following the mushrooms, and met the elves and all the other inhabitants of the pine forest — magical and non-magical.

At one point, all the shoes found themselves asleep under the big tree. Awakening before dawn as if from an incredible and fantastic dream, the pine forest returned to their eyes as it was the day before. They lay for a while, reflecting on the mystery of the magical mushrooms.

Drawn to the fantastic life of the nighttime pine forest, they returned once, twice, three times, and more. They learned the secret language used by the animals, mushrooms, and elves to communicate with each other, and thus the Wandering Shoes became part of the fairy tale.

They spent the rest of the summer days breathing in the sea air and watching the sunsets, while the waves whispered mysterious melodies on the sand. But they spent the nights in the pine forest. Occasionally, they looked at each other and whispered incredulously: “Do we really have a superpower?!” “Who knows?”

And all in chorus: “Maybe Soletta the Witch knows something!”

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And maybe, just maybe, she does. Yes? No? What do you think?

From summer to autumn, the adventure of the Tribe of Wandering Shoes continues with a slightly spooky, but not too scary, Halloween story! Don’t miss the next thrills and surprises.

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