Il Paese Volante

Ciascuna storia, al momento, viene scritta e narrata in italiano e in inglese.

La traduzione dall'italiano (la lingua originale) all’inglese e la lettura delle storie sono eseguite con l’uso dell'Intelligenza Artificiale Generativa — che forse ha un tocco di magia... Speriamo abbia fatto un buon lavoro!

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Each story is currently written and narrated in both Italian and English.

The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!

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Il Paese Volante

Nella vastità dell'universo c'era un paese di nome Ficulle. Sembrava normale, ma era volante. 

Girando di continuo insieme alla Terra nella Via Lattea, il fine settimana faceva sempre una pausa di una mezz'ora e tutti gli abitanti si mettevano a sedere tranquilli approfittandone per rilassarsi sorseggiando un bel cappuccino schiumante. E poi via, si riparte!

Dopo la sosta al bar spaziale, il paese continuava il suo giro, gli abitanti riprendevano a volare, e anche se a voi vi sembrerà un po' strano, gli uccellini a camminare; tanto è vero che per bere ai fontanelli, dovevano fare due o tre salterelli.

Questo paese era proprio incantevole e magico. I fiori nei giardini si illuminavano con la luce della luna (anche di giorno!), il fiume era formato da scie di stelle cadenti e gli alberi cambiavano il colore delle foglie a seconda del vento… e dell'umore.

A pensarci bene, la vita su un paese volante è proprio interessante. 

Tutte  le case erano coloratissime, ma la vernice cambiava, e le case mutavano colore di continuo, proprio come le foglie. Ognuna aveva un orologio sulla facciata, ma suonavano le ore in tempi diversi perché le lancette volavano a destra e a sinistra.

Gli abitanti, per mangiare, incollavano piatti, bicchieri e posate al tavolino; e se gli cadeva un pezzetto di pane, qualcuno sotto lo raccoglieva al volo. I cani avevano sempre il naso all'insù per approfittare dell'occasione per uno spuntino volante, ovviamente.

I nonni si alzavano in cielo con le loro scope di saggina e andavano per commissioni, ma per evitare incidenti e cantonate gridavano continuamente: "Largo, largo, siamo un po' cecati!" I bambini sulle loro biciclette volanti ridevano a perdifiato; mentre farfalle, api e anche calabroni, brontolavano ed erano tutto un lamento perché in aria c'era troppo movimento; tanto è vero che chiesero urgentemente dei percorsi preferenziali.

D'altronde, l'unico semaforo del paese aveva una sola luce, azzurra, e dava il via per il firmamento. C'era davvero un po' troppo movimento e di tanto in tanto i vigili entravano in azione con le loro moto spaziali. Chi non rispettava le regole veniva costretto a camminare giù per terra!

Solo dopo il tramonto, gli abitanti smettevano di volare e dormivano di un sonno profondo fino all'alba. Le lucciole con le loro alette di notte fluttuavano in pace insieme ai pipistrelli con le loro ali a mantello. 

Un giorno, di mattina presto, quando all'alba il paese aveva ripreso il suo girovagare, un circo intergalattico si posò in un grande prato vicino alla biblioteca. Che sorpresa, che magia! Clown, saltimbanchi, trapezisti e giocolieri misero il naso fuori ed uscendo dal tendone si misero a camminare con i piedi in su e la testa in giù. Il sindaco del paese ebbe un'idea e pensò: "Forse loro possono accomodare le lancette degli orologi che svolazzano a destra e sinistra senza regola." Così fu

Il capo trapezista aveva osservato che l'unico orologio che andava a modo era quello che segnava le ore sulla torre dell'osservatorio astrale. Allora, senza esitazione, prese una fune ed il trapezio e, oscillando in qua e in là, proprio come un pendolo, riuscì a connettere con dei fili magici tutte le lancette degli orologi pazzerelli a quelle della torre. Da quel momento, le ore suonarono in coro.

Che gioia incredibile! Gli artisti del circo furono i benvenuti nel paese volante e, come in una favola, alle 19 e 36 "in punto" iniziarono le esibizioni. Gli spettacoli del circo attiravano tutto il paese e, come gli spettatori entravano sotto il tendone, per magia e con stupore smettevano di volare e i popcorn stavano tranquilli nei loro sacchetti per farsi sgranocchiare.

Gli artisti si esibivano al meglio, i clown consegnavano ad ogni bambina e bambino un palloncino colorato da far volare in cielo al momento dell'uscita. I bambini erano felici e tutti i circensi invece pure. 

Perfino l'Orsa Maggiore e la sua nipotina, l'Orsa Minore, sentendo applausi e risate venire dal grande tendone colorato, decisero di interrompere per un'oretta il loro perpetuo girovagare per la Via Lattea; si presero un bel cappuccino schiumante e videro che stava succedendo. 

Avevano già sentito dire di questo paese volante dove tutto andava in qua e in là e dove c'era una gran confusione. Ma avvicinandosi al Circo videro uno striscione di benvenuto con scritto: "Qui si fa spettacolo, si vola, si gioca, ci si diverte e non si paga niente." L'Orsa Maggiore non perse tempo e rivolgendosi alla nipotina disse: "Ma che chiacchiere mette in giro l'universo? Questo sembra proprio un bel posto tranquillo, da viverci e da visitare! C'è pure un bel circo itinerante… forse anche quello è volante!”


The Flying Town

In the vastness of the universe, there was a town called Ficulle. It looked normal, but it was flying.

Continuously circling along with Earth in the Milky Way, it always paused for half an hour on the weekends. All the residents took this time to sit quietly and relax while sipping a nice frothy cappuccino. And then off they went again!

After their break at the space bar, the town continued its journey. The residents resumed flying, and although it may seem a bit strange to you, the birds went back to walking, and to drink from the fountains, they had to hop two or three times.

This town was truly enchanting and magical. The flowers in the gardens lit up with moonlight (even during the day!), the river was made up of trails of shooting stars, and the trees changed the color of their leaves depending on the wind... and the mood.

When you think about it, life in a flying town is quite interesting.

All the houses were colorful, but the paint changed, and the houses continuously shifted colors, just like the leaves do. Each had a clock on the facade, but they chimed at different times because the hands flew left and right.

For meals, residents glued plates, glasses, and cutlery to the floating tables. If a piece of bread fell, someone below would catch it in flight. Dogs always had their noses up to take advantage of a flying snack, naturally.

Grandparents took to the sky on their straw brooms for errands but yelled continuously to avoid collisions: "Make way, make way, we're a bit blind!" Kids on their flying bikes laughed their hearts out, while butterflies, bees, and even hornets grumbled because there was too much aerial activity. They urgently requested designated paths!

Besides, the town's only traffic light had a single blue light, giving the go-ahead for the sky. There was indeed a bit too much movement, and occasionally the space police took action. Those who didn't follow the rules were sentenced to walk on the ground!

Only after sunset did the residents stop flying and sleep deeply until dawn. Fireflies with their little night wings could fly peacefully alongside bats with their cloak-like wings.

One early morning, an intergalactic circus landed in a large field near the library. What a surprise, what magic! Clowns, acrobats, trapeze artists, and jugglers put their noses out of the tent and began to walk upside down. The mayor had an idea: "Maybe they can fix the erratic clock hands." And so they did.

The head trapeze artist had noticed that the only clock keeping accurate time was the one on the tower of the astronomical observatory. Without hesitation, he grabbed a rope and his trapeze, and swinging back and forth like a pendulum, he managed to magically connect all the hands of the erratic clocks to those of the tower. From that moment on, all the clocks chimed in unison.

What incredible joy! The circus artists were welcomed in the flying town, and as if in a fairy tale, the performances started precisely at 19:36. The circus shows attracted the whole town, and as the audience entered the tent, magically and astonishingly, they stopped flying and the popcorn stayed still in their bags, ready to be munched.

The performers gave their best, and the clowns handed out colorful balloons to all the children to release into the sky upon exit. The children were happy, and so were the circus performers.

Even the Big Dipper and her niece, the Little Dipper, hearing applause and laughter from the colorful tent, decided to interrupt their perpetual journey through the Milky Way for an hour. They got themselves a nice frothy cappuccino and saw what was happening.

They had heard about this flying town where everything was topsy-turvy and chaotic. But as they approached the circus, they saw a welcome banner that read: "Here, there's entertainment, flying, playing, fun, and it's all free." The Big Dipper turned to her niece and said, "What's all this gossip the universe is spreading? This seems like a nice, peaceful place to live and visit! There's even a traveling circus... maybe that's flying too!"


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