I Cappelli Di Paglia Di Firenze

Ciascuna storia, al momento, viene scritta e narrata in italiano e in inglese.

La traduzione dall'italiano (la lingua originale) all’inglese e la lettura delle storie sono eseguite con l’uso dell'Intelligenza Artificiale Generativa — che forse ha un tocco di magia... Speriamo abbia fatto un buon lavoro!

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Each story is currently written and narrated in both Italian and English.

The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!

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I Cappelli di paglia di Firenze

A fine estate, in una cittadina di campagna, la fiera era un evento: la gente si incontrava e bla bla bla... a tutti gli angoli delle strade. La piazza principale era invasa di giostre divertenti ed emozionanti: l'ottovolante, le montagne russe, la ruota panoramica, il giro tondo su cavallini per i più piccini, e altro ancora.

I banchi dei chiccai (venditori di dolci), con zucchero filato, duri di menta e croccanti fatti al momento, attiravano i bambini come le api sul miele. I banchi pieni di mercanzia varia aspettavano i primi compratori che, osservando a destra e sinistra, sceglievano a loro piacimento.

Improvvisamente, scure nubi all'orizzonte annunciarono un gran temporale. Un fuggi fuggi di persone che non avevano l'ombrello per ripararsi! Le giostre furono interrotte immediatamente. Il vento faceva la sua parte: c'era un grande svolazzio di merci di ogni genere. 

Un banco che vendeva cappelli di paglia di Firenze era rimasto così vuoto che più non si poteva. I cappelli, come se avessero vita propria, si posarono sulle teste delle persone. Altri cappellini, che sembravano dei souvenir, volarono sulle teste di cani e gatti che gironzolavano spauriti nelle vicinanze. Gli animaletti borbottavano fra di loro: "Che siamo venuti a fare alla fiera, per fare la doccia?" Stavano per scappare via, quando ad un tratto iniziarono a ballare. Cosa c'era di misterioso nei cappellini?

Un signore zuppo di pioggia li osservava: erano così bravi che gli balzò in mente un'idea geniale. "Facciamo uno spettacolo di cani e gatti ballerini toccati da una magia sotto la pioggia!" E così fece. 

Passato il temporale, per la sera seguente allestì uno spettacolo. Con il cappellino indossato, gli animali saltavano, ballavano e facevano capriole. Gli spettatori affluirono in gran numero e lo spettacolo piacque a grandi e piccini. Che successo!

Gli animali parlarono fra di loro e, d'accordo, chiesero di organizzare degli spettacoli in città importanti. Preso dall'entusiasmo, l'uomo noleggiò una mongolfiera con un pallone colorato con tutti i colori dell'arcobaleno per far volare i suoi amici. 

Attraversarono pianure, laghi e montagne e, mentre sorvolavano una vallata, tre cappellini che erano appoggiati in bilico sulla mongolfiera, portati dal vento, caddero giù nei prati. "Aiuto, aiuto, salviamoli!" ma tre caprette li raccolsero e, posati sulle loro teste, iniziarono a ballare. Quale magia le aveva sfiorate!

I nostri piccoli viaggiatori dalla mongolfiera urlavano: "Prendiamo le caprette nella compagnia!" E così calarono delle corde, unirono le forze e, tira e tira, riuscirono a farle salire a bordo. Tutti erano contenti.

Mentre spiegavano alle caprette cosa stavano per fare e il motivo per cui volavano in cielo, giunsero alla prima tappa che era a Venezia, la laguna, i canali e Piazza San Marco fecero da cornice allo spettacolo. Soddisfatti, ripartirono per altre città. 

La seconda tappa fu a Roma, città eterna, sorvolarono sul Colosseo ed arrivati in piazza di Spagna, la scalinata di Trinità dei Monti li accompagnò come in una soave danza verso il cielo. Pronti per un'altra destinazione, arrivarono a Napoli; la vista del Vesuvio in lontananza, il golfo all’ora del tramonto era spettacolare, si esibirono davanti al Castel dell’Ovo. 

Il gran finale fu a Firenze. Qual era il miglior posto per danzare? Il piazzale della chiesa di San Miniato a Monte sulla collina, pensò l'uomo. Atterrata la mongolfiera multicolore, iniziò lo spettacolo. Dal campanile suonarono misteriosamente le campane, come in un giorno di festa. I cittadini salirono per gli alti gradini della scalinata, ma in cima rimasero immobili come statue e senza parole. La sorpresa, l'atmosfera, la magia del luogo: caprette, cani e gatti non solo danzavano, ma si innalzavano lentamente volteggiando intorno alla chiesa e sul piazzale. Il suono di una musica misteriosa che usciva dalle mura di quella immensa e antica costruzione li accompagnava. Volavano con una tale leggerezza che sembravano angeli senza ali, ma con i cappelli di "paglia di Firenze.”

Dopo questa magica avventura, l'uomo dello spettacolo riportò di nuovo cani e gatti nella piazza della fiera nella cittadina e restituì i cappellini al venditore. Ognuno tornò dal proprio padrone, portando una grande felicità nel cuore. Le giostre della fiera girarono ancora per qualche giorno, per la contentezza di bambini e ragazzi. Le caprette tornarono a pascolare libere nella valle, trasportate da una forza misteriosa, ma gioiosa.


The Straw Hats of Florence

At the end of summer, in a small country town, the fair was an event: people met and blah blah blah... at every corner of the streets. The main square was invaded by fun and exciting rides: the roller coaster, the Ferris wheel, the merry-go-round for the little ones, and much more.

The stands of the candy sellers, with cotton candy, mint hard candies, and freshly made crunchies, attracted children like bees to honey. Stalls full of various merchandise awaited the first buyers who, looking left and right, chose at their will.

Suddenly, dark clouds on the horizon announced a big storm. A rush of people who didn't have umbrellas to shelter with! The rides were immediately halted. The wind did its part: there was a large fluttering of goods of all kinds. 

A stall selling straw hats of Florence was left so empty that it couldn't be emptier. The hats, as if they had lives of their own, landed on people's heads. Other little hats, which looked like souvenirs, flew onto the heads of dogs and cats wandering scared nearby. The little animals grumbled amongst themselves: "What have we come to the fair for, to take a shower?" They were about to run away, when suddenly they started to dance. What was the mystery in the little hats?

A man soaked in rain watched them: they were so good that a brilliant idea came to mind. "Let's make a show of dancing dogs and cats touched by magic under the rain!" And so he did.

After the storm passed, he set up a show for the following evening. Wearing the little hats, the animals jumped, danced, and performed somersaults. The audience flowed in large numbers and the show pleased both young and old. What a success!

The animals spoke to each other and, agreeing, asked to organize shows in major cities. Caught up in the excitement, the man rented a hot-air balloon with a colorful balloon with all the colors of the rainbow to fly his friends.

They crossed plains, lakes, and mountains and, while flying over a valley, three little hats that were perched precariously on the balloon, carried by the wind, fell down into the meadows. "Help, help, save them!" but three goats picked them up and, placed on their heads, began to dance. What magic had touched them!

Our small travelers from the balloon shouted: "Let's take the goats into the company!" And so they lowered ropes, joined forces, and, pulling and pulling, managed to bring them on board. Everyone was happy.

As they explained to the goats what they were going to do and why they were flying in the sky, they reached the first stop which was in Venice. The lagoon, the canals, and St. Mark's Square framed the show. Satisfied, they departed for other cities. 

The second stop was in Rome, the eternal city, they flew over the Colosseum and arrived in Piazza di Spagna; the Spanish Steps accompanied them like a gentle dance towards the sky. Ready for another destination, they reached Naples; the view of Vesuvius in the distance, the gulf at sunset was spectacular, they performed in front of the Castel dell'Ovo.

The grand finale was in Florence. What was the best place to dance? The square of the church of San Miniato al Monte on the hill, thought the man. The multicolored hot-air balloon landed and the show began. The bells mysteriously rang from the bell tower, like on a festival day. The citizens climbed the high steps of the staircase, but at the top remained motionless like statues and speechless. The surprise, the atmosphere, the magic of the place: goats, dogs, and cats not only danced, but slowly rose swirling around the church and on the square. The sound of a mysterious music coming from the walls of that immense and ancient building accompanied them. They flew with such lightness that they seemed like wingless angels, but with the "straw hats of Florence."

After this magical adventure, the showman brought dogs and cats back to the fair square in the small town and returned the hats to the seller. Everyone returned to their owner, carrying great happiness in their hearts. The fair's rides spun again for a few more days, for the joy of children and young people. The goats returned to graze freely in the valley, transported by a mysterious but joyful force.


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