La Stanza Dei Balocchi

Ciascuna storia, al momento, viene scritta e narrata in italiano e in inglese.

La traduzione dall'italiano (la lingua originale) all’inglese e la lettura delle storie sono eseguite con l’uso dell'Intelligenza Artificiale Generativa — che forse ha un tocco di magia... Speriamo abbia fatto un buon lavoro!

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Each story is currently written and narrated in both Italian and English.

The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!

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La stanza dei balocchi 

Tre fratellini: una femminuccia con dei boccoli rossi in testa e due maschietti con i capelli dritti; ogni mattina andavano a scuola. Avevano uno zaino di moda dal quale prendevano tutto l'occorrente, ma da ognuno dei tre zaini usciva fuori un giocattolo nuovo. Un bambino di nome Carletto aveva uno zaino sdrucito e scolorito, appena un quadernino, una gomma e un lapis spuntato; quando la maestra se ne accorgeva, lo rimproverava.

Incuriosito dai giocattoli, un giorno seguì i tre fratellini. Arrivarono vicino a un palazzo, stretto stretto, alto alto, di colore giallo e verde, che terminava con una torre. Davanti a loro camminavano dei piccoli topolini in fila indiana; "che strano," non fece in tempo a pensarlo, che gli animaletti svolazzarono dietro una siepe. Nascosta c'era una finestrella con una grata; passarono attraverso i topolini, i bambini e lui furbo furbo, dopo un minuto li seguì. C'era una scala così alta che sembrava arrivasse in cielo. La coda dei topolini, trasformata in elica, li faceva salire come dei razzi. Arrivati in cima, aprirono una porta, si girarono indietro e dissero: "Avanti, avanti, Carletto, è tanto che ti aspettiamo!" Carletto salì con l'entusiasmo di chi andava verso una scoperta, incredulo ma con una gran voglia di capire e scoprire. In cima, passò davanti agli animaletti che gli fecero un grande inchino; pensò: "Sarò diventato re per magia." Si guardò intorno: "Sono in un sogno..."

La stanza aveva un soppalco; giocattoli di tutti i tipi erano sparsi in ogni angolo. Fu colpito da un vecchio cavallino di legno con le ruote, una cordicella per trainarlo e un fischietto sotto la coda. Un teatrino di marionette stava facendo uno spettacolo. Una trottola sembrava una giostra volante; uno schiaccianoci soldatino era seduto sul soppalco e fece sentire la sua voce: "Tu sei Carletto, io ti conosco, il bambino che sta appollaiato sotto il tetto, con un guanto che copre solo un dito, un giacchetto rattoppato, ma con due occhioni che sembrano lampioni; ti vedo dal palco del teatro, ti vorrei chiamare, ma ho una parte da rispettare." Carletto era a dir poco meravigliato.

Entrarono i tre fratellini, esterrefatti per quella presenza; la stanza dei giocattoli era un segreto. I topolini si consultarono, loro erano i custodi. Un robot, che di cervello ne aveva, propose che Carletto facesse parte della magia. "Intraprendente, coraggioso come è, e gli piace il teatro," disse lo schiaccianoci, impettito come si addice a un soldatino.

Il segreto non era solo intorno ai giocattoli, ma c'era un vero super segreto. Una squadra di soldatini, che erano tutti in fila sopra il soppalco, ogni notte scendevano a proteggere, nei loro lettini, i sogni dei bambini. Tutti furono contenti della decisione presa.

In un angolo, sopra uno sgabellino, c'era un grillo che mangiava un panino; dalla gioia si rotolò per terra. La sorellina insistette per prendere Carletto come quarto fratellino e, come tali, si comportarono a scuola e fuori. Se a Carletto gli chiedevano: "Hai mai visto un palazzo alto alto, mezzo giallo e mezzo verde con una torre?" "Sì, sì," gli rispondeva sorridendo, "ma solo in sogno."


The Toy Room

Three little siblings: a little girl with red curls on her head and two little boys with straight hair; every morning they went to school. They had fashionable backpacks from which they took out all the necessary items, but from each of the three backpacks a new toy came out. A child named Carletto had a worn-out and faded backpack, just a small notebook, an eraser, and a worn-out pencil; when the teacher noticed, she scolded him.

Curious about the toys, one day he followed the three siblings. They arrived near a building, very narrow and very tall, yellow and green in color, which ended with a tower. In front of them walked little mice in single file; "how strange," he didn't have time to think it when the little animals fluttered behind a hedge. Hidden there was a small window with a grate; the mice went through it, the children followed, and him, cunningly, followed them a minute later. There was a ladder so high that it seemed to reach the sky. The mice's tail, transformed into a propeller, made them go up like rockets. Once at the top, they opened a door, turned around and said, "Come on, come on, Carletto, we've been waiting for you for a long time!" Carletto climbed up with the enthusiasm of someone heading towards a discovery, incredulous but eager to understand and discover. At the top, he passed by the animals who gave him a big bow; he thought: "Have I become a king by magic?" He looked around: "I am in a dream..."

The room had a loft; toys of all kinds were scattered in every corner. He was struck by an old wooden horse with wheels, a string to pull it, and a whistle under its tail. A puppet theater was putting on a show. A spinning top seemed like a flying carousel; a nutcracker soldier sat on the loft and spoke up: "You are Carletto, I know you, the child who is perched under the roof, with a glove that covers only one finger, a patched jacket, but with big eyes that seem like street lamps; I see you from the theater stage, I would like to call you, but I have a role to respect." Carletto was more than amazed.

The three siblings entered, astonished by his presence; the toy room was a secret. The mice consulted each other, they were the guardians. A robot, who had a brain, proposed that Carletto become part of the magic. "Enterprising, as brave as he is, and he likes theater," said the nutcracker, standing tall as befits a soldier.

The secret was not only about the toys, but there was a real super secret. A team of soldiers, who were all lined up on the loft, came down every night to protect the dreams of the children in their little beds. Everyone was happy with the decision taken.

In a corner, on a small stool, there was a cricket eating a sandwich; from joy, it rolled to the ground. The little sister insisted on taking Carletto as a fourth sibling and, as such, they behaved at school and outside. If someone asked Carletto: "Have you ever seen a very tall building, half yellow and half green with a tower?" "Yes, yes," he replied smiling, "but only in a dream."


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