(2) La Tribù Delle Scarpe Erranti | Seconda Parte 

La tribù delle scarpe erranti Una storia Sotto Le Stelle in quattro parti. Proprio come le stagioni! 

Questa e’ la seconda parte: l’avventura autunnale. 

La stagione stava cambiando. I giorni caldi e soleggiati dell’estate avevano lasciato il posto a mattinate d'aria frizzante e fresca, spesso con una coltre di nebbia che iniziava a coprire i campi. Le giornate si accorciavano, e il vento fresco faceva cadere le foglie — gli spazzini con le loro scope non facevano in tempo a raccoglierle, che una ventata più forte ne riportava altrettante.

La Tribù Delle Scarpe Erranti si riunì in assemblea straordinaria; di comune accordo decisero che era arrivato il momento di lasciare le spiagge e riprendere l’avventura prima che arrivassero scure nubi piene di pioggia all’orizzonte.

Fecero i bagagli, misero insieme un po’ di provviste e, con allegria, si rimisero in viaggio in direzione delle campagne toscane. Camminarono attraverso boschi profumati, dove le foglie scricchiolavano sotto i loro passi e i colori degli alberi dipingevano il paesaggio con sfumature di rosso, arancione e oro.

Le Scarpe Erranti sentirono le prime gocce di pioggia autunnale mentre vagavano tra sentieri tortuosi e piccoli villaggi. Ovunque andassero, vedevano altri segni del cambiamento stagionale: zucche sui portici, spaventapasseri che facevano la guardia agli ultimi campi di mais, e il profumo di spezie nell’aria.

A un certo punto, raggiunsero una piccola cittadina di campagna, dove i preparativi per Halloween erano già in pieno svolgimento; ed è lì che la pioggia cominciò a cadere intensamente. Le strade, inondate dall’acqua, sembravano piccoli torrenti, e le scarpe erano ormai a mollo.

Provarono a salire sui tetti delle case, ma le tegole, scivolose come sapone, le facevano ricadere giù. Non sapevano più che fare, ma per fortuna, in quel momento, passò di lì il ciuco Senapino che stava trainando un carretto.

Era il giorno della Festa di Halloween, ed il suo carico consisteva in zucche gialle, belle tonde e di varie misure. Senapino si fermò e, rivolgendosi alle scarpe, disse gentilmente:

“Salite, che vi do un passaggio!”

Le scarpe non se lo fecero ripetere due volte, e piene di gioia in un batter d’occhio saltarono sopra. Si strinsero il più possibile per farsi spazio fra le zucche e il buon ciuco, che, dopo aver capito che avevano bisogno di un posto asciutto, le accompagnò fuori città.

Dopo un breve viaggio, arrivarono davanti a un granaio abbandonato con un’altissima torre.

“Nella torre starete al caldo e dalla sua cima potrete godere di un bellissimo panorama: di notte il cielo stellato e di giorno i tetti rossi della cittadina. Un posto perfetto per la notte di Halloween.”

Il ciuco Senapino le invitò a scendere e, salutandole, riprese il suo cammino, sparendo lentamente in lontananza.

Nessun portone ostacolava l’ingresso buio della torre, così le Scarpe Erranti entrarono e salirono la vecchia scala di pietra consumata dal tempo. Mentre salivano lentamente, sentirono dietro di loro un rumore di saltelli. Girandosi, videro le zucche che, uno scalino dopo l’altro, le stavano seguendo.

Qualche torcia si accese per incantesimo e improvvisamente la scala era illuminata da fiammelle fioche e tremolanti. Raggiunta la cima, tutta la Tribù si sistemò nella torre-granaio in compagnia delle zucche che le avevano seguite. Si asciugarono bene e pensarono che sarebbe stato divertente festeggiare Halloween in compagnia.

Per creare la giusta atmosfera, intagliarono le zucche scese dal carretto del ciuco Senapino, ci misero dentro dei mozziconi di candele trovati tra le cianfrusaglie del granaio e, dopo averle accese, le posizionarono sui davanzali delle finestre e sul terrazzo. La torre, con le zucche luminose, si poteva vedere da lontano ed era uno spettacolo da non perdere. Sicuramente gli abitanti del villaggio avrebbero apprezzato la vista.

Ma, a un tratto, improvvisamente, incredibilmente e inaspettatamente, tutte le zucche, con un balzo, si trasformarono in ragni con lunghe gambe e grandi occhi rossi luminescenti. Muovendosi rapidamente, si misero alla caccia per catturare le Scarpe Erranti, come se fossero da sempre le loro prede preferite.

Che spavento! Che confusione!

C’erano scarpe che scappavano in ogni direzione e altre che si nascondevano dietro quelle più coraggiose, che, tendendo i loro lacci, si legavano fra loro come una ragnatela magica. In men che non si dica, questa ragnatela si intrecciava e cresceva a dismisura, formando uno scudo incantato intorno alle scarpe per proteggerle

I ragni, arrabbiatissimi, iniziarono a saltare e arrampicarsi ovunque come impazziti, ma senza riuscire a catturare nessuna preda. Dopo diversi tentativi, delusi, scesero giù per la scala, abbandonando il granaio e dirigendosi verso la cittadina alla ricerca disperata di nuove prede; ma le strade erano piene di fantasmi fluttuanti, bianchi come lenzuola, che, sfiorando i ragni spaventosi, li trasformavano di nuovo in simpatiche zucche luminose.

Il pericolo era stato sventato. Era la notte di Halloween e, come sappiamo bene, in questa notte incantata tutto poteva succedere.

Anche nella torre, le Scarpe Erranti stavano tirando un respiro di sollievo, mentre i rimanenti pezzetti di candele si stavano consumando. In breve tempo, si fece buio e le forze malvagie, che non trovavano pace, sferrarono un nuovo attacco.

Nella grande stanza scura e tetra, una folata di vento ghiacciato chiuse tutte le porte e le finestre ed enormi sciabole si manifestarono, incrociate e contornate da catene a maglie di ferro; e, come se non bastasse, al centro vi era un grosso chiavistello rugginoso con chiavi pendenti e irraggiungibili.

Per incantesimo ogni uscita era sbarrata e le scarpe erano state prese prigioniere.

Due paia di scarpe gialle tentarono inutilmente di prendere a calci il portone d’uscita, altre cercarono di avvicinarsi alle chiavi saltando, ma anche loro senza successo. Così, nonostante le zucche fossero state sconfitte, le Scarpe Erranti si ritrovarono intrappolate nel granaio abbandonato, vittime di qualche potere malvagio.

Quando ormai avevano perso ogni speranza di essere liberate e poter festeggiare Halloween, un improvviso squillo assordante, una vibrazione e una folata di vento giunsero rapidamente verso la torre. Una saetta infuocata sbloccò il chiavistello principale con un gran fragore, e con un forte schiocco di metallo acuto e risonante, la chiave cadde. Al che tutte le spade e catene caddero al suolo allo stesso tempo. La maledizione si disperse come un bagliore spettrale.

Senza esitare, le scarpe corsero verso le finestre della torre per vedere cosa fosse successo! Non solo erano aperte, ma di nuovo illuminate da fiaccole di luce calda e tremolante.

Da lì potevano vedere il paese sottostante, dove zucche di tutte le misure illuminavano il paese con le loro candele accese. Il pericolo stavolta era passato davvero e quella fu la più bella notte di Halloween. Sul terrazzo c’erano dolcetti appetitosi di tutti i tipi, alcuni erano anche a forma di ragno, croccanti da sgranocchiare.

Finalmente salve e contente, il mattino seguente avrebbero potuto continuare il loro viaggio.

Nella notte, fra loro si chiedevano:

“Ma quel ciuco Senapino sarà stato parte dell’incantesimo che ci aveva imprigionato?” “Boh, boh, chi lo può sapere?”

E tutte in coro:

“Forse la Streghetta Soletta ne sa qualcosa! Sarà lei che manovra il filo magico della ragnatela?”

Che cosa ci possiamo aspettare a questo punto, dopo le peripezie dell’estate e dell’autunno?

Fate attenzione; il racconto proseguirà nella terza parte della storia: l’avventura invernale sulle montagne innevate. Non perdetevi il prossimo viaggio ad alta quota!


The Tribe of the Wandering Shoes.

A Story Under the Stars in four parts, just like the seasons!

This is the second part: the autumn adventure.

The season was changing. The warm, sunny days of summer had given way to crisp and fresh mornings, often with a layer of fog beginning to cover the fields. The days were getting shorter, and the cool wind made the leaves fall — the street sweepers with their brooms couldn't gather them fast enough before another strong gust brought down just as many.

The Tribe of the Wandering Shoes gathered for an extraordinary meeting; they all agreed that it was time to leave the beaches and resume their adventure before dark clouds full of rain appeared on the horizon.

They packed their bags, put together some provisions, and cheerfully set off toward the Tuscan countryside. They walked through fragrant woods, where the leaves crunched under their feet and the colors of the trees painted the landscape with shades of red, orange, and gold.

The Wandering Shoes felt the first drops of autumn rain as they wandered through winding paths and small villages. Everywhere they went, they saw other signs of the seasonal change: pumpkins on porches, scarecrows guarding the last cornfields, and the smell of spices in the air.

At one point, they reached a small country town, where preparations for Halloween were already in full swing, and that’s when the rain began to pour down heavily. The streets, flooded with water, looked like small streams, and the shoes were completely soaked.

They tried to climb onto the roofs of the houses, but the tiles, slippery like soap, made them fall back down. They didn’t know what to do anymore, but luckily, at that moment, along came Senapino the donkey, pulling a cart.

It was Halloween, and his load consisted of yellow pumpkins, round and of various sizes. Senapino stopped and kindly said to the shoes: "Hop on, I'll give you a lift!"

The shoes didn’t need to be told twice, and full of joy, they jumped on in the blink of an eye. They squeezed together as much as possible to make room among the pumpkins, and the good donkey, understanding they needed a dry place, took them out of town.

After a short journey, they arrived in front of an abandoned barn with a very tall tower.

"In the tower, you'll be warm, and from its top, you can enjoy a beautiful view: the starry sky at night and the red roofs of the town by day. A perfect place for Halloween night."

Senapino invited them to get off and, after saying goodbye, resumed his journey, slowly disappearing into the distance.

No door blocked the dark entrance of the tower, so the Wandering Shoes went in and climbed the old stone staircase worn by time. As they climbed slowly, they heard a bouncing noise behind them. Turning around, they saw the pumpkins following them step by step.

Some torches lit up by magic, and suddenly the stairs were illuminated by faint, flickering flames. Once they reached the top, the whole Tribe settled into the tower-barn, accompanied by the pumpkins that had followed them. They dried off well and thought it would be fun to celebrate Halloween together.

To create the right atmosphere, they carved the pumpkins from Senapino’s cart, placed candle stubs found among the barn’s junk inside them, and after lighting them, placed them on the windowsills and terrace. The tower, with its glowing pumpkins, could be seen from afar, and it was a sight to behold. Surely the villagers would appreciate the view.

But then, suddenly, incredibly, and unexpectedly, all the pumpkins, with a jump, transformed into spiders with long legs and big, glowing red eyes. They quickly started hunting down the Wandering Shoes, as if they had always been their favorite prey.

What a fright! What chaos!

There were shoes running in every direction and others hiding behind the braver ones, who, stretching out their laces, tied themselves together like a magical web. In no time, this web intertwined and grew out of control, forming an enchanted shield around the shoes to protect them.

The spiders, furious, began jumping and climbing everywhere like mad but were unable to catch any prey. After several attempts, disappointed, they scurried down the stairs, abandoning the barn and heading toward the town in search of new victims. But the streets were filled with floating ghosts, white like sheets, and as they brushed against the scary spiders, they transformed them back into friendly glowing pumpkins.

The danger had been averted. It was Halloween night, and as we all know, on this enchanted night, anything can happen.

Even in the tower, the Wandering Shoes were breathing a sigh of relief as the remaining bits of candles were burning out. Soon, darkness fell, and the restless evil forces launched a new attack.

In the large, dark, and gloomy room, a gust of icy wind slammed all the doors and windows shut, and enormous sabers appeared, crossed and wrapped in iron chains; as if that weren’t enough, in the center was a large rusty bolt with keys hanging, but out of reach.

By magic, every exit was barred, and the shoes were trapped.

Two pairs of yellow shoes tried in vain to kick the exit door, while others attempted to jump for the keys, but they too were unsuccessful. So, even though the pumpkins had been defeated, the Wandering Shoes found themselves trapped in the abandoned barn, victims of some evil power.

When they had lost all hope of being freed and celebrating Halloween, a sudden blaring sound, a vibration, and a gust of wind rushed toward the tower. A fiery bolt unlocked the main latch with a loud bang, and with a sharp and resonant metallic snap, the key fell. At that moment, all the swords and chains dropped to the floor at once. The curse dispersed like a ghostly glow.

Without hesitation, the shoes ran to the tower windows to see what had happened! Not only were they open, but once again illuminated by warm, flickering torchlight.

From there, they could see the town below, where pumpkins of all sizes lit up the town with their glowing candles. The danger was truly over this time, and it was the best Halloween night. On the terrace were delicious treats of all kinds, some even spider-shaped, crispy and ready to munch on.

Finally safe and happy, the next morning they would be able to continue their journey.

In the night, they wondered among themselves:

“But could that donkey, Senapino, have been part of the spell that imprisoned us?” “Who knows?”

And all in chorus: “Maybe the little witch Soletta knows something about it! Is she the one pulling the magic web’s strings?”

What can we expect at this point, after the summer and autumn adventures?

Stay alert; the story will continue in the third part: the winter adventure in the snowy mountains. Don’t miss the next high-altitude journey!

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