L’Uomo Degli Abeti


Ciascuna storia, al momento, viene scritta e narrata in italiano e in inglese.

La traduzione dall'italiano (la lingua originale) all’inglese e la lettura delle storie sono eseguite con l’uso dell'Intelligenza Artificiale Generativa — che forse ha un tocco di magia... Speriamo abbia fatto un buon lavoro!

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Each story is currently written and narrated in both Italian and English.

The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!

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L’Uomo Degli Abeti

In una casetta lassù sulla montagna, vivevano da sempre marito e moglie. Ormai anziani, il loro unico affetto era un cane trovatello che avevano chiamato Biscottino per la forma della sua coda che assomigliava proprio a un biscotto e perché era veramente goloso di dolcetti.

La coppia amava vivere in quel posto isolato, semplice e senza modernità.

L’acqua la prendevano da una fontanella che era davanti alla casetta, un paio di lanterne ad olio facevano l’illuminazione e c’era un bel camino con legna a volontà per cucinare e scaldarsi. Da una vecchia radiolina a pile, che tenevano sul davanzale della finestra, riuscivano a sentire, fra una interferenza e un'altra, le notizie del giorno e un po' di musica.

Quotidianamente la moglie si occupava con passione dell’orto dietro alla casetta che forniva verdure diverse a seconda delle stagioni. Il marito l’aiutava e si dilettava nell'intagliare piccoli animaletti di legno, come scoiattoli, coniglietti ed uccellini che vendeva nei mercatini e nelle fiere dei paesi alle pendici della montagna; ma il suo lavoro era la coltivazione di abeti che ogni anno vendeva nel paese principale nei giorni prima di Natale.

In montagna il tempo scorreva sereno e lentamente, ma era già Dicembre e nonostante facesse molto freddo, ancora non era arrivata la neve.

Vicino alla casetta c’era una piccola cascata che in quei giorni freddi era gelata e i ghiaccioli, come fili cadenti, creavano un effetto scintillante e fantastico. Sul sentiero che lo portava nel Bosco Incantato, l’Uomo Degli Abeti si soffermava ad ammirarla ogni giorno.

Era lì che, in compagnia di Biscottino, preparava gli abeti per l’imminente Natale, circondato da un gran numero di allegri folletti con cappelli colorati e adornati. Questi intrecciavano corone di fiori, foglie e piccoli campanelli che danzando posavano sulla cima di ogni albero: un dono per le bambine e i bambini del paese ai piedi della montagna. Così facendo, cantavano gioiosi, raccontando all’uomo storielle natalizie. Una in particolare diceva: “Per Natale una stella in cuore porterai e pieno di gioia e saggezza tornerai.”

Il giorno della partenza era arrivato. La sera precedente l’Uomo Degli Abeti li caricò con cura su un vecchio furgoncino, insieme a un po’ di provviste e poche altre cose. Tutto era pronto. Al mattino, abbracciò la moglie e con Biscottino partì.

Giunto sulla piazza principale del paese, parcheggiò vicino ai negozi, dove tutti gli abitanti facevano le loro spese e andò a fare quattro passi.

Le luci scintillanti, gli addobbi e le decorazioni avevano creato un’atmosfera accogliente e festosa. Le vetrine brillavano come Stelle di Natale luminescenti, e guarda caso, due di loro parlottavano fra di se.

“Come sto?“ chiese una di loro.

“Benissimo, sei imbellettata come una principessa pronta per una festa!” rispose l’altra.

“Perché il Natale non è forse una delle feste più belle?”

“Oh sì, hai ragione, lo è di sicuro! Per grandi e piccini!!!”

Così dicendo si misero a ridere felici e soddisfatte.

“L’incanto magico del Natale si percepiva nell’aria,” pensò l’Uomo Degli Abeti che, tornato sulla piazza, contento, scaricò tutti gli alberi per la vendita e quello addobbato con delle vecchie luci, per creare un’atmosfera Natalizia. Dopodiché montò una tenda piccola ma accogliente al lato del furgoncino dove lui e Biscottino avrebbero dormito riparati dal freddo in quei pochi giorni.

Ogni pomeriggio i bambini, tornando da scuola, si fermavano ad ammirare la piccola foresta di abeti, adornati con le corone dei Folletti e facevano un complimento a Biscottino.

Anche se le vendite andavano bene, l’Uomo Degli Abeti pensò che se fosse nevicato gli alberi sarebbero stati ancora più belli.

Come se fosse stato ascoltato, il mattino del 24 Dicembre il paese si svegliò sotto un manto imbiancato. Il paesaggio era davvero incantato. I fiocchi che cadevano si posavano sul naso dei bambini e, sciogliendosi, li rendevano felici.

Quel giorno, fra i tanti bambini che giocavano nella piazza in compagnia dei genitori, una bambina con aria triste si fermò a salutare Biscottino e l’uomo le chiese come si chiamava.

“Mi chiamo Stella.” Rispose la bambina.

“E cosa posso fare per te, che hai un così bel nome?”

“I miei genitori sono sempre indaffarati con il lavoro e non abbiamo ancora un albero di Natale. Se solo potessi, vorrei prepararne uno per loro,” gli rispose la bambina con gentilezza.

Senza nemmeno pensarci, l’uomo prese sotto braccio l’ultimo abete rimastogli, quello con le vecchie luci, e lo donò a Stella, portandolo alla sua casa vicino alla piazza. Entrati, la bambina indicò all’uomo un mobile nel ripostiglio dove in alto c’era uno scatolone polveroso e mezzo rotto. Era lì dal Natale precedente e conteneva dei vecchi addobbi: delle vecchie palline, un angioletto con un'ala rovinata, qualche soldatino con tamburino mezzo arrugginito, un pettirosso scolorito, delle pigne colorate e una manciata di fili argentati.

Insieme, sorridendo e canticchiando, decorarono l’Albero di Natale.

La bambina, ora felice, salutò dalla finestra l’uomo della montagna che a sua volta agitava il cappello in segno di gioia.

Quando Stella si girò verso l’abete vide che l'angioletto aveva iniziato a svolazzare, i soldatini a suonare i loro tamburini, il pettirosso a cantare e tutto l’albero era avvolto da una luce magica.

Al loro ritorno dal lavoro i genitori, meravigliosamente sorpresi, abbracciarono la figlia felici e pronti per festeggiare la notte di Natale con lei, mentre l’uomo e Biscottino ripartirono per la montagna. Il loro viaggio fu illuminato da una stella splendente che li seguiva nel cielo.

Appena arrivato a casa abbracciò l’amata moglie e le raccontò cosa fosse successo e lei sussurrò: “Come ci dicono i Folletti: i bei ricordi si portano nel cuore.”

Era oramai la notte di Natale; marito e moglie raggiunsero i Folletti Del Bosco Incantato e sulla soffice neve da poco caduta, tutti insieme cantando fecero un bel girotondo pensando a tutti i bambini del mondo.

Questa storia finisce qua ma fra poco un’altra storia Natalizia arriverà. Prima di questo Natale, ovviamente…


The Fir Tree Man

In a little house up on the mountain, a husband and wife had always lived. Now elderly, their only affection was for a stray dog they had named Biscottino, for the shape of his tail resembled a biscuit, and he was really fond of sweet treats.

The couple loved living in that isolated, simple place without modern conveniences. They got water from a fountain in front of the house, a couple of oil lanterns provided light, and there was a nice fireplace with plenty of wood for cooking and heating. From an old battery-operated radio, which they kept on the windowsill, they could listen to the day's news and some music, amidst occasional interference.

Every day, the wife passionately tended the garden behind the house, which provided various vegetables depending on the season. The husband helped her and enjoyed carving small wooden animals, like squirrels, rabbits, and birds, which he sold at markets and fairs in the towns at the foot of the mountain; but his main job was growing fir trees, which he sold in the main town in the days before Christmas.

Time passed serenely and slowly in the mountains, and it was already December. Despite the cold, snow had yet to arrive.

Near the cottage, there was a small waterfall that, in those cold days, had frozen, and the icicles, like falling threads, created a sparkling and fantastic effect. On the path leading to the Enchanted Forest, the Fir Tree Man paused to admire it every day.

It was there, in the company of Biscottino, that he prepared the firs for the upcoming Christmas, surrounded by a large number of cheerful elves with colorful and adorned hats. They wove crowns of flowers, leaves, and small bells and, dancing, placed them on top of each tree: a gift for the boys and girls of the town at the foot of the mountain. While doing so, they joyfully sang, telling the man Christmas stories. One in particular said: “For Christmas, you will carry a star in your heart and return full of joy and wisdom.”

The day of departure had arrived. The evening before, the Fir Tree Man carefully loaded them onto an old van, along with some provisions and a few other things. Everything was ready. In the morning, he hugged his wife and left with Biscottino.

Arriving at the main square of the town, he parked near the shops, where all the inhabitants did their shopping, and went for a stroll. The sparkling lights, ornaments, and decorations had created a warm and festive atmosphere. The shop windows shone like luminescent Christmas stars, and coincidentally, two of them were chatting with each other.

“How do I look?” asked one of them.

“Fantastic, you're dolled up like a princess ready for a party!” replied the other.

“Isn't Christmas one of the most beautiful celebrations?”

“Oh yes, you're right, it certainly is! For both young and old!!!”

Saying so, they laughed happily and contentedly.

“The magical enchantment of Christmas was in the air,” thought the Fir Tree Man, who, returning to the square, happily unloaded all the trees for sale, including one decorated with old lights to create a Christmas atmosphere. He then set up a small but cozy tent beside the van, where he and Biscottino would sleep, sheltered from the cold for those few days.

Every afternoon, the children returning from school would stop to admire the small forest of firs, adorned with the Elves' crowns, and compliment Biscottino.

Even though sales were going well, the Fir Tree Man thought that if it snowed, the trees would be even more beautiful.

As if he had been heard, on the morning of December 24th, the town woke up under a white blanket. The landscape was truly enchanted. The snowflakes landing on the children's noses, melting, made them happy.

That day, among the many children playing in the square with their parents, a sad-looking girl stopped to greet Biscottino, and the man asked her name.

“My name is Stella,” replied the girl.

“And what can I do for you, with such a beautiful name?”

“My parents are always busy with work and we don't have a Christmas tree yet. If only I could, I would like to prepare one for them,” the girl replied kindly.

Without even thinking, the man took the last remaining fir, the one with the old lights, under his arm and gave it to Stella, carrying it to her house near the square. Once inside, the girl pointed to a cupboard in the storeroom where, up high, there was a dusty and half-broken box. It had been there since the previous Christmas and contained old ornaments: old balls, an angel with a damaged wing, some half-rusted drummer soldiers, a faded robin, colored pine cones, and a handful of silver threads.

Together, smiling and humming, they decorated the Christmas tree.

The girl, now happy, waved from the window to the mountain man, who in turn waved his hat in joy.

When Stella turned towards the tree, she saw the angel start to flutter, the soldiers play their drums, the robin sing, and the whole tree was enveloped in magical light.

Upon their return from work, the parents, wonderfully surprised, embraced their daughter, happy and ready to celebrate Christmas Eve with her, while the man and Biscottino left for the mountain. Their journey was illuminated by a bright star that followed them in the sky.

As soon as he arrived home, he hugged his beloved wife and told her what had happened, and she whispered: “As the Elves tell us: beautiful memories are carried in the heart.”

It was now Christmas Eve; the husband and wife joined the Elves of the Enchanted Forest, and on the freshly fallen soft snow, everyone together, singing, made a big round dance, thinking of all the children in the world.

This story ends here, but soon another Christmas story will come. Before this Christmas, of course…


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